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Antonio Terracciano

Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)


Antonio Terracciano
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Nel battere di ciglia (05/05/2009)

L'ultima poesia pubblicata:
 
"Cum s’ha da fè sa ‘sti fioi? " (27/08/2021)

Antonio Terracciano vi propone:
 Viver da morto (24/06/2009)
 Favole (01/07/2017)
 Baudelaire (09/07/2010)

La poesia più letta:
 
Sexy (25/10/2009, 18021 letture)

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Considerazione dell'autore
«Ho molto apprezzato i commenti ricevuti, anche quelli di chi con me si è mostrato in parziale disaccordo, e vorrei precisare una cosa: non sono certo contrario alle (buone) poesie in stile moderno, e la mia composizione sottolinea soltanto che la poesia in stile classico non deve essere considerata (come alcuni, anche grandi, pensano o hanno pensato) morta. Certo, i tempi cambiano, ed anch'io ho sempre trovato, da ragazzo, difficoltoso leggere una poesia dell'Ottocento, di Leopardi, di Manzoni, di Foscolo... Ma è soprattutto una questione di vocabolario, non di strutture: sarebbe francamente antiquato scrivere ancora, oggi, "la donzelletta", "ei fu" o "l'immago della fatal quiete" . Precisato ciò, penso che la lirica moderna non possa essere eterna; nacque soprattutto come reazione alle due guerre mondiali e alle dittature, e non dovrebbero essercene altre... "Con la fortissima minaccia alla sua libertà, fortissima diviene la sua tendenza alla libertà", scriveva il critico tedesco Hugo Friedrich nella conclusione de "La struttura della lirica moderna", avvertendo anche che non è tutto oro quel che luccica, che "si apprende col tempo a distinguere gli 'avanguardisti' del giorno dagli eletti, i ciarlatani dai poeti" .»
Inserita il 14/01/2017  

Antonio Terracciano

Auspicio

Riflessioni
Quasimodo e Montale ritenevano
(Ungaretti un po’ meno) che risorse
avesse la poesia di forma classica
esaurito nel secolo ventesimo.

Ma era solo in coma, e nel mio piccolo,
insieme ad altri eroici miei compagni
d’ideali, io per rianimarla
ho impiegato notevoli energie.

L’operazione è lunga (bastonate
in grande quantità la poverina
aveva ricevuto!), e può durare
anche un secolo o più, probabilmente.

Però sono contento di passare
(siamo contenti) degno testimone
a chi dopo di me (dopo di noi)
riuscirà a ridonarle la salute.



Antonio Terracciano 15/10/2016 00:39| 7| 1310

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

Nota dell'autore:
«Se mi è consentito, dedico questa composizione a quei (pochi) autori e a quelle (pochissime) autrici del sito che la pensano (credo) come me.»


 
Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«Non sono un contestatore (ci mancherebbe) ma credo che al mondo tutto si evolve, non vedo perché la poesia debba rimanere imprigionata ai tempi di Orazio... Il tuo testo l'ho apprezzato comunque.»
Umberto De Vita (15/10/2016) Modifica questo commento

«Mi spiace apprendere che malgrado la grande cultura dell'autore i suoi orizzonti siano però un po' ristretti dimenticando che molti premi nobel hanno avuto il riconoscimento per una poesia niente affatto lirica ma molto molto prosastica e quindi un po' lontana dall'ermetismo o dall'evocativo aulico a tutti i costi. Il sonetto è una forma meravigliosa ma non per tutti e questo a me dispiace moltissimo. La poesia anche si evolve e si riferisce a i tempi in cui viviamo. Un tempo si scriveva su carta e pergamena oggi noi tutti su Word e pubblichiamo il nostro cuore offriamo la nostra anima. Lei è un grande poeta e io l'ammiro tanto e la leggo sempre imparando Dio solo sa ...quanto. Un caro saluto e complimenti per la forma poetica elegante.»
Luciano Capaldo (15/10/2016) Modifica questo commento

«Apprezzare la musica classica non significa disprezzare il Rock, il Pop ecc. Ogni forma d'arte ha l'espressività dell'artista; così la poesia che raggiunge vette elevate di pensiero nella forma che il poeta sceglie più consono alla propria natura poetica. Io leggo poesie appassionanti anche in coloro che in pochissimi versi esprimono concetti aulici ed armoniosi. Nello schema classico la poesia è più difficile ed il poeta deve esercitare moltissimo la sua capacità di fare coincidere la propria poetica nelle regole della metrica. Quando ciò riesce è sempre un traguardo raggiunto e ciò dà molta gioia. Complimenti a tutti i poeti italiani che nei siti del Web si fanno conoscere e donano a tutti belle emozioni.»
Dorella Dignola (15/10/2016) Modifica questo commento

«In arte, come in poesia, quello che era "moderno", diventa presto "classico". Quasimodo, Montale, Ungaretti, gli ermetici citati da Terracciano, sono ormai dei classici. Tutti però conoscevano senz'altro la poesia di forma classica o meglio la poesia con metrica classica. Penso per esempio all'uso delle rime, anche posposte di parecchi versi, da parte di Montale, la sua tempra filologica. Opppure alle varie versioni di Quasimodo di poesie di Alceone e di Saffo. Penso ancora al grande Umberto Saba che non disdegnava i sonetti e in questa forma apparentemente popolare scriveva cose egregie di una profondità inaudita!
Più che rianimarla, la poesia di metrica classica, bisognerebbe conoscerla e poi fare quello che si vuole!
Apprezzata!»
Club Scriverecarla vercelli (15/10/2016) Modifica questo commento

«Rifletto sulla riflessione dell'autore, lo spazio della poesia usato e abusato e all'auspicio di passare il testimone a chi rispetta la poesia classica, quello che scandalizza un purista, come l'autore, non scandalizza molti altri... La poesia cambia come cambia il linguaggio odierno usato, quel che preme e scandalizza un'appassionata di poesie come me, è l'abuso del nome "Poesia" sotto strafalcioni infarciti di errori grammaticali, non disdegno il classicismo ma sostengo il verso libero... Per quel che vale!»
Club ScrivereLina Sirianni (15/10/2016) Modifica questo commento

«Penso sia una poesia incentrata sul passaggio di testimone, ogni epoca ha la sua poesia il modo di comunicare... e per non affossare la poesia bisognerebbe evolversi con il tempo che passa e ci travolge e nel contempo passare il testimone senza il rischio di annoiare e annoiarsi... la poesia deve vivere e per vivere bisogna impiegare tutte le nostre energie»
Club ScrivereDemetrio Amaddeo (15/10/2016) Modifica questo commento

«Anch'io amo la poesia classica dai greci ai latini fino ai nostri Dante, Petrarca, Manzoni, Leopardi. e Foscolo, tanto per citarne alcuni. E questo si deduce anche dai miei componimenti, dove prediligo il verso endecasillabo sia libero che quello con la rima. Ciò penso dipenda anche dalla particolare formazione culturale umanistica, ma non disdegno la poesia dei poeti contemporanei, la poesia vera che nasce dal cuore e capace di infondere forti emozioni. Non mi ritengo poeta ma solo un
dilettante che scrive per puro divertimento, anche se poi sento in me un po' di orgoglio quando mi accorgo che gli scritti sono letti e piacciono. Quindi viva la Poesia che sa emozionare; ma senza quegli errori che a volte si leggono. Tolleranza per il resto.»
Club ScrivereAlberto De Matteis (16/10/2016) Modifica questo commento

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