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Antonio Terracciano

Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)


Antonio Terracciano
 Le sue poesie

La prima poesia pubblicata:
 
Nel battere di ciglia (05/05/2009)

L'ultima poesia pubblicata:
 
"Cum s’ha da fè sa ‘sti fioi? " (27/08/2021)

Antonio Terracciano vi propone:
 Viver da morto (24/06/2009)
 Favole (01/07/2017)
 Baudelaire (09/07/2010)

La poesia più letta:
 
Sexy (25/10/2009, 18021 letture)

Leggi la biografia di Antonio Terracciano!

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Il Servitore di due Padroni

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Considerazione dell'autore
«Ho comprato, ieri, l’ultimo libro di Carlo Rovelli, noto fisico e divulgatore scientifico, "Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza" (ed. "Corriere della Sera - RCS ", Milano, 2018) . Ho cominciato a leggerlo, ed ho già trovato pensieri molto interessanti, che ci riguardano. Nella seconda pagina di copertina si legge: "La grande scienza e la grande poesia sono entrambe visionarie, e talvolta possono arrivare alle stesse intuizioni"; e nella quarta: "Sentire una persona colta di oggi che scherza e quasi si vanta della sua ignoranza scientifica è altrettanto triste che sentire uno scienziato che si vanta di non avere mai letto una poesia" . Inoltre, a pagina 22, l’autore riporta una frase (piuttosto paradossale, sotto un certo punto di vista) di Vladimir Nabokov: "Uno scrittore deve avere la precisione di un poeta e l’immaginazione di uno scienziato" . Insomma, sembra di poter concludere che la poesia (o la letteratura in generale) e la scienza non siano così tanto agli antipodi come appare a prima vista (se la "Recherche" di Proust, ad esempio, è diventata il capolavoro letterario del Novecento, ciò è successo anche perché Marcel scriveva non poche sue pagine solo dopo avere approfondito certi argomenti con alcuni suoi amici scienziati) . La religione, intesa come "legame", è spesso oscurata, ma non la si può certo cancellare!»
Inserita il 27/01/2019  

Antonio Terracciano

Non c’è più religione!

Sociale
La vera religione (ce lo dice
della parola l’etimologia)
è il trovare legame, analogia
fra tante cose, un’unica radice.

Ed invece, nel mondo ch’è moderno,
più non esiste questa religione,
sconfitta dalla specializzazione,
dal sapore attraente e molto odierno.

Sono oramai scomparsi quei dottori
che con attenta visita scoprivano
quasi tutti quei mali che colpivano
l’uomo, guardando il dentro dal di fuori.

E quando un insegnante (è capitato)
vuole allargare un poco il suo discorso,
dai propri alunni del suo stesso corso
è riportato dentro il seminato.

Dei politici senza fantasia
parlano sempre degli stessi temi,
imparati a memoria, ed i problemi
trattano senza minima poesia.

Non c’è più religione in questo mondo,
c’è poca connessione tra le cose,
che al contrario sarebbero armoniose
se unite da un legame più profondo!




Antonio Terracciano 04/02/2018 10:55| 4| 906

Creative Commons LicenseQuesta poesia è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons: è possibile riprodurla, distribuirla, rappresentarla o recitarla in pubblico, a condizione che non venga modificata od in alcun modo alterata, che venga sempre data l'attribuzione all'autore/autrice, e che non vi sia alcuno scopo commerciale.

Nota dell'autore:
«Secondo una (anche se contestata) ipotesi etimologica (avanzata da Lattanzio e Tertulliano), la parola "religio" ("religione") potrebbe essere derivata dal verbo "religare" (" (col) legare") (cfr. "Le parole d’oggi", di Emidio De Felice, ed Arnoldo Mondadori, Milano, 1984, pag. 60) .»


 
Commenti sulla poesia Commenti di altri autori:

«Una poesia all’insegna della saggezza e della comprensione umana, versi che polemizzano chiaramente e direttamente con l’andamento di questa vita e di questo mondo, dove tutto è artificioso, senza più quel concetto umano e rispettoso che ha perso i suoi principi fondamentali. L’Autore, come sempre alquanto profondo nelle sue analisi non disdegna di mettere davanti allo specchio tutte le pecche dell’essere umano, non c’è più davvero religione in questo modo di vivere, sacrosanta verità.»
Club Scriveresergio garbellini (04/02/2018) Modifica questo commento

«Poesia sociale che rispecchia alla lettera il pro e il contro. E’ vero come dice il poeta: non c’è religione. Ottimo testo.»
Umberto De Vita (04/02/2018) Modifica questo commento

«Difficile comprendere un significato, che si avvale di una manifestazione che, nel tempo, certamente si è mutata.
Eppure, l’autore, in modo diaristico, spinge il lettore a considerare la duplicità dell’aspetto, inerente l’argomento intavolato.
Ottime considerazioni, proposte sapientemente, sulle quali meditare a fondo, in cerca di una verità, possibilmente più vicina alla realtà dell’oggi.
Testo piaciuto ed assai apprezzato!»
Galante Arcangelo (04/02/2018) Modifica questo commento

«Oltre alle bellissime rime, il contenuto dell’opera, rispecchia la sensibilità del vero poeta. Molto interessante, scorrevole e piacevole. Bye bye»
gabriele vacca (05/02/2018) Modifica questo commento

La bacheca della poesia:

smiley Grande verità e grande chiusa. (Rosetta Sacchi)

smiley Congratulazioni al nostro Autore del giorno! (alias Marina Pacifici)

smiley Davvero, non c’è più religione... come canta Vasco! (alias Marina Pacifici)


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Sociale
Quando si esce
Gli incontri per le strade
Lazzareide
Mezzogiorno
Damnatio memoriae
Vetri
Il (troppo piccolo) nocciolo di Napoli
La Campania è un orecchio
L’ingrata vita della verità
Magna Grecia
Tre Semipesaresi a Napoli (sognando Parigi)
Una semplice espressione geografica
Non c’è più religione!
L’istituzionalizzazione
La rima "cuore - amore"
L’uccello iberico
Precipitevolissimevolmente
L’altra faccia della luna
Attualità del "Cambalache"
Conversazioni all’inglese
Disquisizione a partire dalla minigonna
Anni Sessanta
Moderni movimenti politici
Il Gattopardo
Minderwertigkeit
Tra Vomero e Vesuvio
Xenia
Le eccellenze potenziali
Incendi annacquati
Weimar
L’onorevole
Enfant prodige
Da Chambéry
Trivento, anni Settanta
Hic sunt leones
Falerno
Dissolvenze
Giardino antropologico
Germania greca
Disastro ambientale
Zeitgeist
Futili nazionalismi
Frankreich
Sisifo
Maupassant
Trompe - l’oeil
Tolleranza
Postbellici
Un paradosso napoletano
Suicidi all’ombra del Vesuvio
Votazioni popolari
Manichini
Breve tratto dell’Appia
Campania infelix
Corporativismo
I fiori dell’indifferenza
Penelope
Reduci
Donne dell’Est
Nemo propheta in Neapoli
Ventunesimo secolo
Irun
Anoressica madre
Città e province
Fast curiosity
Napoli
Stereotipi napoletani
Ama il prossimo tuo
Ovest
L’alfabeto
Luigi Tenco e Sanremo
Money
Gorizia
Aprirsi agli altri
Italia
Giacche e cravatte
Enfants terribles
Aurea mediocritas
Estinzione di un cognome in un luogo
Sessantottismi
Il lamento dei vecchi
Stazioni di barboni
Parrocchiani (di tante parrocchie)
Nepotismo
Vittoria della manualità
L’"Internapoli"
Interessi privati
I nuovi albatri
Presencia vacuna
Gioco d’equilibrio
Vite a Napoli
Nelle nostre torri chiusi

Tutte le poesie



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Originale discorso di un cittadino illuminato (10/10/2010)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Il futuro del calcio (13/01/2023)

Una proposta:
 
Esami di licenza media (12/06/2022)

Il racconto più letto:
 
La moglie, l'amante e la prostituta (Tre lingue) (08/03/2011, 2621 letture)


 Le poesie di Antonio Terracciano



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