destionegiorno
Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)
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Antonio Terracciano
Le sue 186 poesie in Impressioni
Entrate ancora dentro le mie nari,
se un poco mi concentro e ci ripenso,
odori intensi di quei freddi mari,
veicolati da un vorace vento!
Tu vento forte, raro, capriccioso,
sollevando camicie e pure gonne
portavi presto via
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Discendendo i gradini che il Tempo disegna,
raggiungendo man mano profonda cantina,
abbandona lo Spirito i luoghi in cui regna
per il mondo l’invidia, dell’uomo regina.
E si mette alla caccia di vecchio Tesoro
lì racchiuso, nascosto in antichi
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Ci sono dei versi che restano
in testa, di grandi poeti,
e che all’improvviso si destano,
in lieti momenti, o più inquieti;
i nostri pensieri accompagnano
e niente mai chiedono in cambio,
però nuova linfa guadagnano,
di idee col cervello hanno
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Gli amori di carta
non danno pensieri:
il mondo è perfetto,
è quello di ieri.
(Gli amori di carne affrontano il tempo,
affannano e lasciano un gusto scontento.)
Gli amori di carta
veleggiano aerei,
in plichi ben chiusi
ed in luoghi
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Cambia la notte la tua vita vera,
portandoti paure immotivate,
la notte lunga, cupa, fonda, nera,
l’alter ego di splendide giornate.
Si colora talvolta invece d’oro
la notte, quando far dimenticare
a te vuole la lotta che da solo
conduci contro
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Gli occhi spesso godevano
di minigonne corte;
lontana era la morte,
e gli astri sorridevano.
Ed in tanti agitavano
le bandierine rosse:
come se niente fosse
il domani cambiavano.
Poi gli occhi non guardarono
più magliette scollate,
che
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Gli elementi
vanno,
urtano,
vanno, rivanno,
si disfanno.
E se tu fossi
un elemento
il cui colore
sfugge,
come il perché,
e il caso,
o la causalità,
che t’ha condotto a me?
Anche tu che ti sciogli
da me e non sai
che in altri ti
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Io non sapevo degli incantamenti
da Campana provati al suo cospetto,
della città magnifica che s’erge
sulle colline proprio dietro il mare,
quando la vidi per la prima volta,
e mi venne la voglia di guardare;
di guardare mi venne, e d’ammirare
la
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Sovente è vestito poesia,
e vuole soltanto coprire
la strana interiore armonia
che l’anima suole avvertire;
però è riservata, pudica,
e chiede di usare parole
che possan velare l’antica
sua voglia di mettersi al sole;
pudica ma pure un
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I bei quartieri d’improvviso sorgono
dove cresceva l’erba fino a ieri;
son disegnati con criterio logico,
e non celano in sé grandi misteri.
Hanno le loro vie un aspetto asettico,
ed al progresso elevano i pensieri;
si distendono dritte in modo
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"Qui tutto è quieto; siamo diventate
soltanto puro scritto: nel riposo
da penna di poeta trasportate,
viviamo in uno stato inoperoso.
Andavamo vagando dentro il senno
del nostro autore, senza avere pace,
di cogliere cercando qualche
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Il fantasma che viene a visitare
talvolta d’improvviso la mia mente
s’intrattiene quel tempo che gli pare
per arcani motivi conveniente.
Ha un’essenza impalpabile, sfuggente,
e bene per me è sempre dubitare
che più lui si trattenga di un
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Quando tornavo a casa m’imbattevo,
in una strada del nuovo rione,
nella DS spesso parcheggiata
sul marciapiedi lì di quella via.
Io provavo, ricordo, un’emozione
intensa e dolce per quella visione
che il senso innato dell’educazione
senz’altro mi
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Studente, Lisbona io vidi,
cullata dal fiume del tempo,
ed io che sognavo Parigi
non tanto l’amai sul momento.
Lisbona spettacoli grigi
offriva a chi giovane allora
cercava dei cieli più bigi,
di vita viveva l’aurora.
Lisbona, mai più ti
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Povere le parole maltrattate
dallo scrivente che per troppa fretta
ben raramente sceglie di dar retta
ai libri che le hanno registrate!
Restano sulla carta incidentate,
senza un accento, senza una lineetta,
più d’una invoca aiuto e invano
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