destionegiorno
Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)
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Antonio Terracciano
Le sue 186 poesie in Impressioni
L’estate dà torpore e poco invoglia
a scrivere poesie, ma solamente
del sonno a farsi prendere da voglia:
i pensieri non vengono alla mente,
che appare come vuota, quasi spoglia
delle guizzanti idee che ben sovente
l’anticamera sono, quella
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Esistono, a volte, le strade
che fascino hanno un po’ arcano:
se passi per quelle contrade,
ti senti portato lontano.
E spesso hanno alberi alti,
che rendono fresche giornate,
facendoti fare dei salti
che portano a autunno da estate.
Poi,
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A volte la parola, quella giusta,
gioca con il poeta a nascondino,
e non si fa trovare se non dopo
giorni o mesi passati a ricercarla.
Stanca allora del gioco, della burla,
si presenta al poeta con un poco
d’aria canzonatoria, capolino
facendo
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Da bambini si entra nell’Imbuto,
ma non ce ne s’accorge: tanto largo
è l’ingresso che nasce l’illusione
di percorrer l’attrezzo a piacimento.
Ma, col tempo che passa, sempre più
l’Imbuto si restringe, e ben sospinti
siamo con forza verso
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Ogni bella poesia è una fusione
di lingua e architettura, che le danno
la prima più d’un valido mattone,
la seconda il cemento: insieme fanno
armonica e pregiata costruzione,
che a spirito dell’uomo giammai danno
arreca, ma la gran
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Giro in tondo nel Centro commerciale,
di una giovane donna in compagnia:
ad ogni giro sempre appare uguale
contemplazione d’arida idiozia.
E si fa qualche acquisto assai banale;
non c’è nessuno nella libreria:
se tutto ha un prezzo, se tutt’è
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Delle città ci sono, in cui poesia
non ha consolidata tradizione,
perché seguono spesso quella via
tracciata da lucrosa occupazione.
Città ci sono in cui, come a Milano
o a Londra, la ricchezza detta legge,
in cui non si sta mai con mani in
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Da giovani crediamo che la vita
verso vette più alte ci conduca,
verso mete abitate dall’ambita
perfezione che presto o tardi sbuca.
Abbandoniamo con disinvoltura
amici e amiche (soprattutto queste),
pensando che dietro angolo avventura
nuova ci
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Viviamo a volte nello scollamento
tra ciò ch’esser poteva e che non fu
e ciò cui vita vera ogni momento
ci obbliga nel mondo di quaggiù.
Ci porta questo ad uno scoramento
per sogni abbandonati in gioventù,
per non poter far nascere un fermento
di
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Quando cerchiamo noi di definire
d’amore la bellezza, o di poesia,
svanisce molto presto quel sapore
che di tanta bellezza era la spia.
Se su tavole leggi noi scolpiamo,
per fissare la voce d’un tal dio,
assai probabilmente rischieremo
di
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A volte viene proprio da pensare
che l’altra faccia d’odio sia l’amore,
la più nascosta, quella che compare
quando solo per finta l’odio muore.
E allora ci vogliamo noi appropriare
di quello che invidiamo con ardore,
di ciò che noi vorremmo
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E’ figlia del poeta, la poesia,
e nasce quasi sempre difettosa;
bisogno ha di qualche terapia
che la renda un pochino più armoniosa:
così il poeta, alla scrivania,
cura quella figliola sì affettuosa,
un rimedio cercando, qualche via
che la faccia
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Si giova, sovente, il poeta
di qualche modesta nevrosi
che, quando non sfocia in psicosi,
di giunger permette alla meta.
E’ meta ricerca costante
di fatti non omologati,
di scopi ben poco adeguati
a filosofia dominante.
Nevrosi è sguardo
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Diventano più rare, quasi assenti,
col passare del tempo le emozioni;
spesso solo da misere apprensioni
sono abitate quelle loro menti.
E vengono a mancare gli ingredienti
per scrivere poesie: tante ragioni
li inducono a pensare che più
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Sono stati, i poeti, dei bambini
che forse non avrebbero voluto
vivere dentro un mondo sprovveduto
di sentimenti belli e sopraffini.
Avrebbero, può darsi, rinunciato
alle tante esperienze volentieri,
per conservare sempre puri e interi
i motivi
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