destionegiorno
Sono un ex insegnante di scuola media (di francese) , e vivo nella cittadina in cui sono nato (a quindici chilometri a nord-est di Napoli) . Da giovane scrissi un centinaio di poesie (quasi tutte adesso da buttare) in versi liberi (e qualcuna anche quasi ermetica) , ma poi, dopo un letargo poetico ... (continua)
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Antonio Terracciano
Le sue 95 poesie in Introspezione
Con Kafka e Proust io spesso a passeggiare
sono andato su strade della vita,
su quelle a volte dolci ed altre amare,
senza fretta aspettando via d’uscita.
Vidi gli inaccessibili castelli,
subii processi senza comprensione,
trasformato in insetti
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Più volte ho attraversato quella nebbia
che tra Caserta e Napoli si crea
negli invernali mesi, la mattina.
Ed era inconveniente non dappoco,
per me meridionale, non avvezzo
ad una guida in quelle condizioni.
Tutto si confondeva, ed i
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Leggendo vecchi diari, si ritrovano
degli episodi assai dimenticati,
o che la nostra psiche ben nascosto
aveva in dei reconditi cantoni.
Memoria orale spesso a poco buoni
risultati conduce, se deposto
è stato il vero, se un po’ cancellati
furon
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Quanto più di quel pozzo nel profondo
discende l’operaio, tanto più vede
depositi melmosi e nefandezze
d’ogni sorta, che infangano il suo fondo.
E così, quanto più scende nel fondo
dell’anima o dell’io, tante sconcezze
chi possiede quell’anima
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Il nostro veramente è strano vizio,
ed io per primo
sarei di debellarlo ben contento.
Getterei volentieri in un momento
a un forte vento
le mie carte imbrattate, tormentate,
in cambio di una vita con le rose
e tanti fiori,
dove poesia è dentro,
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Da ragazzi e da giovani, di esami
l’ostacolo una volta superato,
avemmo l’illusione che padroni
fossimo dello scibile studiato.
Ma il tempo portò poi a sostituire
con noi stessi l’estraneo professore,
ad esser soddisfatti solamente
dei giudizi
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Peccato dei linguisti come me
è quello di conoscere il valore
soltanto di parola scritta o orale,
e non delle altre forme di linguaggio:
i gesti che rafforzano il messaggio,
i sorrisi che ad esso danno sale,
quegli occhi che vi aggiungono
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Sovente forse sono troppo chiaro
nelle mie produzioni, che capire
può bene anche un bambino: non è raro
ch’egli comprenda subito il mio dire.
Questo modo di scrivere mi è caro
però, perché io tendo a trasferire
sopra la carta in modo non
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Nella mente risuonano le frasi
provenienti da un tempo assai remoto,
ma le parole sono oscure, spesso
da polvere ben densa ricoperte;
a noi non danno informazioni certe,
ma perplessi ci lasciano, qui adesso,
senso ambiguo instillando, quasi
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Come molti anni fa cantava un tale,
mi sento a volte un italiano vero:
c’è il Tirreno, da un lato, che mi chiama,
e dall’altro Adriatico risponde.
E dentro la mia testa quelle onde
d’entrambi i mari fanno gran concerto
che mi porta a cullare, a
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Le fredde poesie anestetizzano
non poco quei nervi scoperti
che più d’una volta trafiggono
i cuori degli uomini incerti.
La caccia alle antiche vicende,
a storie da sé assai lontane,
è gruccia cui spesso s’appende
un peso interiore ed
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Da strade tortuose ed anguste
infine pervenni alla piazza,
il doppio impiegando del tempo
di chi via sapeva diretta.
La piazza era grande, era bella;
un corso da essa partiva,
con gente elegante a passeggio,
con donne dal fascino eccelso.
Ma
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Dei luoghi, delle zone, dei quartieri
esercitano spesso un grande fascino
su quelli che lì vissero soltanto
per tempo breve, ma fondamentale.
Ci sembra che da noi qualche molecola
si sia staccata, per depositarsi
sulle pietre, sui muri di quei
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Parigi, tu, dai sogni t’allontani,
ora che avanza il tempo buio, nero,
adesso che i ricordi son lontani
da ciò che d’avvenire era foriero.
Parigi, tu, dei sogni, t’allontani
or che, senza riguardo, sei bersaglio
di guerriglieri stolti,
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Io vorrei rivederti, mia metà
di un’anima formata con alterni
esempi avuti e stimoli sentiti,
che non è mai compatta, ma smembrata.
Tu, vicecapitale di un Ducato
quasi da fiaba, hai guardato al mare
come a un gran lago che ti separava
da Venezia,
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